Lyndon JohnsonEdit
Il biografo Randall B. Woods ha sostenuto che il presidente Lyndon B. Johnson utilizzò efficacemente gli appelli alla tradizione etica giudeo-cristiana per ottenere il sostegno della legge sui diritti civili del 1965. Woods scrive che Johnson ha minato l’ostruzionismo del Sud contro il disegno di legge:
LBJ ha avvolto l’America bianca in una giacca dritta morale., Come potrebbero le persone che con fervore, continuamente e in modo schiacciante si sono identificate con un Dio misericordioso e giusto continuare a tollerare la discriminazione razziale, la brutalità della polizia e la segregazione? Dove nell’etica giudeo-cristiana c’era giustificazione per uccidere ragazze in una chiesa in Alabama, negando un’educazione uguale ai bambini neri, impedendo a padri e madri di competere per lavori che avrebbero nutrito e vestito le loro famiglie? Jim Crow doveva essere la risposta dell’America al”Comunismo senza Dio”?,
Woods ha continuato a valutare il ruolo dell’etica giudeo-cristiana tra le élite politiche della nazione:
La decisione di Johnson di definire i diritti civili come una questione morale, e di brandire l’etica giudeo-cristiana auto-professata della nazione come una spada in suo favore, costituì una sorta di spartiacque., Tutti i presidenti amavano invocare la divinità, e alcuni conservatori come Dwight Eisenhower avevano flirtato con l’impiego di insegnamenti giudaico-cristiani per giustificare le loro azioni, ma i liberali moderni, sia i politici che gli intellettuali che li sfidavano e nutrivano, avevano evitato la testimonianza spirituale. La maggior parte degli intellettuali liberali erano umanisti laici. Gli accademici, in particolare, erano stati storicamente profondamente diffidenti nei confronti della religione organizzata, che identificavano con la meschinità, il bigottismo e l’anti-intellettualismo., Come il suo modello di ruolo, FDR, Johnson equiparava i valori liberali ai valori religiosi, insistendo sulla libertà e la giustizia sociale servivano i fini sia di Dio che dell’uomo. E non era restio a dirlo.
Woods nota che la religiosità di Johnson era profonda: “A 15 anni si unì ai Discepoli di Cristo, o chiesa cristiana, e avrebbe sempre creduto che fosse dovere dei ricchi prendersi cura dei poveri, dei forti assistere i deboli e degli istruiti parlare per gli inarticolati.”