Il cervo rosso (Cervus elaphus) di origine europea (ad esempio sottospecie scoticus, hispanicus, hippelaphus) è un ruminante di medie dimensioni (100-150 kg di peso posteriore maturo) che presenta modelli altamente stagionali di concezioni autunnali e nascite estive. I dati storici indicano una durata media (+/- s.d.) di gestazione di 233-234 (+/- 2-4) giorni., Recentemente, tuttavia, vi è stata una crescente consapevolezza che vi è una variazione considerevolmente maggiore nella durata della gestazione rispetto a quanto indicato in precedenza e che esiste un elemento significativo di controllo ambientale, e forse anche sociale, sulla durata della gravidanza in questa specie. È stato osservato che l’imposizione di livelli variabili di nutrizione durante la gravidanza tardiva delle cerve rosse influenza la traiettoria di crescita fetale e la lunghezza della gestazione, senza alcun effetto apparente sul peso alla nascita., Ciò supporta un’ipotesi secondo cui in condizioni di modesto squilibrio alimentare, la variazione della lunghezza della gestazione compensa la variazione della traiettoria di crescita fetale per garantire l’ottimizzazione del peso alla nascita., Studi più recenti su cervidi primipari (di 24 mesi) hanno identificato variazioni sorprendentemente grandi nella lunghezza della gestazione (193-263 giorni) rispetto alle cervidi adulte (228-243 giorni), con individui che concepivano prima all’interno della coorte primipare che esprimevano una gestazione significativamente più lunga rispetto alle cervidi che concepivano più tardi, con un conseguente livello più elevato di sincronia del parto Ciò introduce un’ipotesi intrigante di effetti indicativi sociali sulla tempistica del parto per promuovere la sincronia della nascita all’interno della coorte., Collettivamente, questi dati sfatare la nozione comunemente tenuto che la lunghezza di gestazione di cervo è geneticamente fissato entro limiti rigorosi. Una revisione della letteratura indica questo come forse un fenomeno comune in una serie di specie di ruminanti non addomesticati, ma questa conclusione non è supportata da numerosi studi contrastanti su ovini e bovini domestici.

Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *