Quanto e che tipo di energia dovrebbe consumare la civiltà, se si mira a preservare la stabilità globale dell’ambiente e del clima? Qui quantifichiamo e confrontiamo i principali tipi di flussi energetici nella biosfera e nella civiltà.,È dimostrato che l’impatto ambientale della civiltà consiste, in termini di energia, di due componenti principali: la potenza del consumo energetico diretto (circa 15 × 1012 W, per lo più combustibili fossili) e la potenza di produttività primaria degli ecosistemi globali che sono disturbati dalle attività antropiche. Questo secondo componente di potenza, convenzionalmente non contabilizzato, supera il primo di almeno diverse volte.,Si presume comunemente che la stabilità ambientale possa essere preservata se si riesce a passare a risorse energetiche “pulite” e prive di inquinamento, senza alcun cambiamento o addirittura aumento del tasso di consumo energetico totale della civiltà. Tale approccio ignora il fatto che la stabilità ambientale è controllata a livello regionale e globale dal funzionamento degli ecosistemi naturali sulla terra e nell’oceano., Ciò significa che il clima e l’ambiente possono rimanere stabili solo se la pressione antropogenica sugli ecosistemi naturali è diminuita, il che è irraggiungibile senza ridurre il tasso globale di consumo energetico. Se il moderno tasso di pressione antropogenica sugli ecosistemi è sostenuto, sarà impossibile mitigare il degrado del clima e dell’ambiente anche dopo il passaggio completamente a tecnologie “pulite” (ad esempio, allo scenario “zero emissioni”).,È dimostrato che sotto la limitazione di preservare la stabilità ambientale, le risorse energetiche rinnovabili disponibili (energia idroelettrica fluviale, energia eolica, energia di marea, energia solare, potenza della circolazione termoalina, ecc.) può in totale garantire non più di un decimo del tasso di consumo energetico moderno della civiltà, per non compromettere la fornitura di servizi ecosistemici importanti per la vita da parte della biosfera all’umanità.,Con la comprensione ancora carente a livello globale che l’impatto antropogenico sulla biosfera deve essere strettamente limitato, la potenziale disponibilità delle riserve praticamente infinite di energia da fusione nucleare (o qualsiasi altra fonte di energia infinita) rappresenta una minaccia senza precedenti per l’esistenza della civiltà e della vita sul pianeta.

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